Friday, 17 July 2009

Post a puntate per il fine settimana

Prima puntata


Recensione di "Dreamsongs" su Blow Up. (numero 134/135)SONGWRITING
Dreamsongs * CD autoprodotto
Quattro originali e una manciata di cover non sputtanate -Zombies, Moby Grape- fanno del marchigiano Arcangeli (talento autodidatta?) un nome da tenere d'occhio: al netto della pronuncia e della registrazione si disimpegna scrivendo brani che conciliano Beirut al Bowie pre-'77. Gustosa la "sua" Sunny afternoon, Kinks. (6/7) En.Ver


Seconda puntata


Le prugne della vicina sono mature
Si, mi rendo conto che il titolo non è proprio felice, ma il fatto è che l’albero di prugne al confine col mio giardino fa dei frutti buonissimi, e io mi prendo tutti quelli che spuntano dalla mia parte, e non sapete da quanto aspetto che maturino, ché mi ricordavo che erano buonissimi dalla scorsa estate, e dentro sono rossi, e oggi appena arrivo a casa vado a prenderli.

Terza puntata


Ho debossizzato un bossa
Sto registrando le canzoni del nuovo CD e, fra queste, m’è venuta una bossa. Però non mi sembrava il caso di avere una bossa in tutto per tutto fra i miei pezzi, tipo un pezzo di maniera tanto per dire “ecco qua, c’è proprio di tutto!”. Così gli ho cambiato il ritmo, e l’ho un po’ debossizzata, e mi sono semplificato il lavoro, ché con la batteria oltre a un “tum-pa tum-pa” bello dritto non so mica andare.

Wednesday, 8 July 2009

Stamattina c’ho già fame

Mi andrebbero le seppioline. Appena scottate col olio e sale.

E poi anche: una passeggiata in un bosco che si sente un ruscello in sottofondo, la conservatoria artigianale di Saint Guénolé in Bretagna, l’odore della focaccia appena sveglio.

Friday, 3 July 2009

Comunicazione di servizio

Da oggi è possibile ascoltare “Touched by a cloud” anche nella compilation estiva di Rockit. Undici pezzi da scaricare (gratuitamente) e consigliare ali amici. Se invece non vi piace, la consigliate ai nemici.

Scarica

Wednesday, 1 July 2009

Ieri la mia vicina mi ha regalato dei fiori

Fiori di zucca, intendo. Così ho preso quattro cucchiai di farina, un pizzico di sale, un rosso d’uovo, e li ho amalgamati per bene, in modo che non ci fossero grumi, diluendoli con un po’ di latte. A parte, ho montato l’albume e poi l’ho unito alla pastella, per farla spumosa e leggera (mi sono ripromesso di non dire nulla su chi utilizza la birra, o persino l’acqua gasata, allo stesso scopo. Il che è un po’ come prendere una scorciatoia, non rispettare la fila alla posta, usare l’autotune nella voce, comprare la pasta sfoglia già fatta; insomma, roba riprovevole). Infine, ho gettato i fiori con la pastella nell’olio bollente, ed erano buonissimi.

E poi c’è questa canzone, una di quelle che quando la canticchi a mente sembra tutto chiaro, e quando cominci a registrarla ti accorgi che invece non funziona nulla. Tipo quelle battute che ti fanno ridere nei sogni, e poi da sveglio non fanno ridere affatto. Sarà che io nei sogni dico delle battute che mi fanno ridere tantissimo, e a volte mi sveglio ridendo, e allora al mattino ci rimango male. Questa canzone, dicevo, è una di quelle che ti fanno davvero arrabbiare, e anche stasera la passerò lì, perché non è possibile che non ci trovi un ritmo adatto. L’ultima volta che mi è successo, però, stavo registrando “Touched by a cloud”, il che magari porta bene.

Monday, 29 June 2009

A day in the life

Un giorno, durante le vacanze di natale della prima media, sono partito da casa per andare in centro al negozio di giocattoli, quello grande. Era davvero grande, e pensavo che avrei voluto avere un negozio così anch’io. Una volta lì, sono subito andato al reparto che mi interessava: quello del piccolo chimico. Avevo già il piccolo chimico Max n. 2, così mi sono comprato quella della Red n. 3. Alla cassa me lo sono fatto incartare, perché era il mio regalo di natale. Poi sono uscito e sono andato alla farmacia centrale, dove ho chiesto un becker, un'ampolla più grande (ché quelle in dotazione si rompevano sempre) e delle cartine tornasole. Ho preso l'autobus e sono tornato a casa, dove i miei genitori mi stavano aspettando, perché ero voluto andare da solo.
Questo è uno dei giorni più belli della mia vita.

P.S. In futuro magari racconterò di come l’orsacchiotto preferito di mia sorella abbia magicamente preso fuoco, durante un esperimento, e di come ancora me lo rinfacci.

Monday, 22 June 2009

Nastri e tabù

Alla fine, arriva sempre il momento in cui decido di tirar fuori i vecchi nastri (quelli dove registro i provini) alla ricerca di qualcosa di buono per farci una canzone, o da inserire in qualche canzone. Questi nastri sono, ovviamente, pieni di pezzetti che ho perlopiù dimenticato, ma il fatto è che c’è una ragione se li ho dimenticati: sono orribili. Non li ho semplicemente dimenticati, li ho rimossi! A questo si aggiunge il fatto che potrebbe anche capitarmi fra le mani un nastro di quelli più vecchi (tengo tutto, compulsivamente, ma disordinatamente), e quindi qualche pezzo che non solo mi sembra tremendo ora, ma mi è sembrato tale chissà quante volte negli ultimi vent’anni. Tipo una agghiacciante coazione a ripetere.
Allora mi chiedo: ma non è meglio se li cancello? Mi faccio questa violenza ora, per non farmela in futuro, come Ulisse con le sirene. Appena sento un pezzetto di quelli da brivido “zac!”, lo cancello e non esiste più. Però, mi rimarrebbe il dubbio di aver cancellato un capolavoro che avrei capito solo fra altri vent’anni (qui il pubblico ride).
Anche se alcune cose sono veramente imbarazzanti.
Insomma, sono cose da tenere nascoste.
Cose che non farei sentire a nessuno.
Cose che se qualcuno le sentisse, poi dovrei ucciderlo.

Wednesday, 10 June 2009

Il mio corpo è stupido e crede quello che gli racconta il sole

Sarà per questo che non ho sofferto minimamente di disincronosi circadiana. Devo avere qualcosa di molto rettiliano in me.

La “disincronosi circadiana” è il jet lag, è che volevo fare quello che se la tira.