Monday 29 June 2009

A day in the life

Un giorno, durante le vacanze di natale della prima media, sono partito da casa per andare in centro al negozio di giocattoli, quello grande. Era davvero grande, e pensavo che avrei voluto avere un negozio così anch’io. Una volta lì, sono subito andato al reparto che mi interessava: quello del piccolo chimico. Avevo già il piccolo chimico Max n. 2, così mi sono comprato quella della Red n. 3. Alla cassa me lo sono fatto incartare, perché era il mio regalo di natale. Poi sono uscito e sono andato alla farmacia centrale, dove ho chiesto un becker, un'ampolla più grande (ché quelle in dotazione si rompevano sempre) e delle cartine tornasole. Ho preso l'autobus e sono tornato a casa, dove i miei genitori mi stavano aspettando, perché ero voluto andare da solo.
Questo è uno dei giorni più belli della mia vita.

P.S. In futuro magari racconterò di come l’orsacchiotto preferito di mia sorella abbia magicamente preso fuoco, durante un esperimento, e di come ancora me lo rinfacci.

Monday 22 June 2009

Nastri e tabù

Alla fine, arriva sempre il momento in cui decido di tirar fuori i vecchi nastri (quelli dove registro i provini) alla ricerca di qualcosa di buono per farci una canzone, o da inserire in qualche canzone. Questi nastri sono, ovviamente, pieni di pezzetti che ho perlopiù dimenticato, ma il fatto è che c’è una ragione se li ho dimenticati: sono orribili. Non li ho semplicemente dimenticati, li ho rimossi! A questo si aggiunge il fatto che potrebbe anche capitarmi fra le mani un nastro di quelli più vecchi (tengo tutto, compulsivamente, ma disordinatamente), e quindi qualche pezzo che non solo mi sembra tremendo ora, ma mi è sembrato tale chissà quante volte negli ultimi vent’anni. Tipo una agghiacciante coazione a ripetere.
Allora mi chiedo: ma non è meglio se li cancello? Mi faccio questa violenza ora, per non farmela in futuro, come Ulisse con le sirene. Appena sento un pezzetto di quelli da brivido “zac!”, lo cancello e non esiste più. Però, mi rimarrebbe il dubbio di aver cancellato un capolavoro che avrei capito solo fra altri vent’anni (qui il pubblico ride).
Anche se alcune cose sono veramente imbarazzanti.
Insomma, sono cose da tenere nascoste.
Cose che non farei sentire a nessuno.
Cose che se qualcuno le sentisse, poi dovrei ucciderlo.

Wednesday 10 June 2009

Il mio corpo è stupido e crede quello che gli racconta il sole

Sarà per questo che non ho sofferto minimamente di disincronosi circadiana. Devo avere qualcosa di molto rettiliano in me.

La “disincronosi circadiana” è il jet lag, è che volevo fare quello che se la tira.