Thursday, 15 July 2010

Aggiornamenti vari

Dunque, cinque canzoni del nuovo album sono pronte, ma solo cinque. Quindi, mi sa che ritardo l’uscita ancora un po’. Tanto non c'è fretta, no? E poi ieri ne ho cominciata una nuova e vorrei mettercela. Quasi quasi faccio un EP di anticipazione con alcune delle canzoni finite, giusto per far vedere che son vivo.O ppure no, che poi bisogna promuoverlo e compagnia bella e ci perdo ancora più tempo.

Non sono ancora andato al mare e son bianchissimo. Tanto sarei bianchiccio ugualmente. Intanto mangio tanta insalata e pochi carboidrati. Per la prova costume. Ahahaha!

Wednesday, 23 June 2010

Le mosche del capitale

Ero in libreria, l'altro giorno - anzi, era sera - e mi è capitato fra le mani "Le mosche del capitale" di Paolo Volponi. E' stata una di quelle folgorazioni che capita, ogni tanto, quando inciampi in qualcosa e, guarda caso, era proprio quello che avresti voluto trovare in quel momento.
Io Volponi non l'avevo mai letto, perchè da piccolo ero scemo. Ma forse è meglio così, perchè forse a quell'età non l'avrei apprezzato. E' che Volponi, come me, è di Urbino. E così da piccolo mi capitava di passare in piazza ("in piazza" a Urbino è una specifica e ben definita piazza: Piazza della Repubblica) e sentir dire "ah, è appena passato Volponi...", e io pensavo che fosse uno un po' così, famoso a Urbino o giù di lì. E anche quando è diventato senatore mi dicevo che tanto qualcuno doveva pur diventare senatore, a Urbino. Tutte le città hanno un senatore, no?
Comunque, Paolo Volponi, oltre ad essere stato uno dei più grandi scrittori italiani del '900, è stato dirigente nella ditta che ha rappresentato una delle esperienze industriali più illuminate e esaltanti d'Italia, e forse del mondo: la Olivetti di Adriano Olivetti. "Le mosche del capitale" è un romanzo sul mondo dell'industria italiana, della finanza e del potere, ricavato dalle sue dirette esperienze in Olivetti e in Fiat. Ma è un romanzo, non un saggio o un resoconto. Un romanzo in cui Volponi fa parlare, oltre ai protagonisti, tutti gli oggetti che li circondano: le calcolatrici, le potrone, i ficus, i pappagalli... Ed è bellissimo. Dal meraviglioso incipit, in cui descrive una città in cui "dormono tutti o quasi, e anche coloro che sono svegli giacciono smemorati e persi... e mentre tutti dormono il valore aumenta, si accumula secondo per secondo all'aperto o dentro gli edifici", al discorso in cui si arriva al titolo del libro:

Un giorno dirò tutto, scriverò un memoriale, un libro bianco sui grandi dirigenti, sulle grandi politiche aziendali, la verità sulla ricerca e sullo sviluppo, sulle qualità produttive, sugli investimenti, sulle grandi novità tecnologiche, sui grandi, questi sì, altro che grandi, prelievi personali e soprusi, sulle mosche, sì, le mosche del capitale.
Si fermò su questa immagine, che gli pareva cogliesse esattamente la banda dei suoi nemici, tutti gli amministratori e i manager industriali di successo, fatti di voli e voletti, di ali e alette… azzurre come cravatte… tutti a modo, con gesti e accenti, aggiornamenti e riverenze, relazioni e riferimenti, le sapienti colorate voraci mosche del capitale, sì, le mosche… per di più svolazzano e ronzano dappertutto, in bell’inglese, per andare a succhiare e a sporcare.

Gli alberi sparirono nell’ombra e il canarino, sempre muto, rapidissimamente guardava in giro, come impressionato dalle mosche, come se ne temesse l’avvento.

Se non è bello questo, non saprei cos'altro.

Wednesday, 16 June 2010

Il potere del cipollotto

Da piccolo, a Maerne, il signore che aveva un orto subito al di là della rete di confine del nostro condominio mi ha dato un cipollotto appena colto, e mi ha detto di assaggiarlo. Era dolicissimo. Sarà per questo che ora metto cippollotti ovunque, è stato l'imprinting a 5 anni.
Il vicino si chiamava Giovanni, come il cervo che vedevamo sempre al Cansiglio. Il cervo, ovviamente, non poteva essere sempre lo stesso, ma io credevo di si. E poi magari era un daino.

Ho letto tanti libri ultimamente, e visto tanti film, che anche se volessi non me li ricorderei tutti. Dico a caso i primi due che mi passano per la testa, di quelli che mi sono piaciuti:
La sottile linea scura, Joe R. Lansdale
Il potere del cane, Don Winslow.
Insomma, è una scelta casuale del cavolo, sono gli ultimi due che ho letto.

E comunque, abbiamo al governo proprio dei pezzi di merda.

Sunday, 9 May 2010

Ancora Touched by a cloud Radio Seagull

Ho appena saputo che Touched by a cloud verrà trasmessa su Radio Seagull oggi, 9 maggio, dalle ore 13 alle 15, all'interno della trasmissioe New Talent, a cura di Lizzie B (nella foto, appunto, Radio Seagull).

Friday, 7 May 2010

Recensione e intervista su DEGNIDINOTA

"Ottimo lavoro. Nitido e appetibile per molti. Uno dei dischi più interessanti che ho recensito nell'ultimo periodo."

Grazie a Chiara Marra per avermi permesso di fare il figo con l'intervista. Recensione e articolo sono qui.

Avevo anche un'altra cosa da dire ma l'ho completamente dimenticata. Boh. Però me n'è venuta in mente un altra: NON andate a vedere Iron Man 2, fatevi del bene.

Thursday, 8 April 2010

Dalla Russia con amore

Dunque, questi sono gli accessi a www.albertoarcangeli.com della prima settimana di Aprile:
Quindi, mi sa che andrò in tour con i Ricchi e Poveri, dividerò il pullman con Pupo, Romina Power e Toto Cutugno. Ecco perchè l’altra mattina mi sono svegliato con in testa “sono un italiano, un italiano vero”: mi allenavo per i bis.

Monday, 15 March 2010

Shaker Village

Allora, una volta ho letto uno di quei libri tipo "Tutto quello che avreste voluto sapere su come scrivere una tesi di laurea ma non avete mai osato chiedere" - a dire il vero, non l'ho letto tutto, e poi l'ho letto dopo aver scritto la tesi, ma adesso mi sa che non importa - insomma, dicevo che ho letto questo libro, e c'era un esempio in cui si spiegava a chi si accingeva a scrivere una tesi che, solitamente, lo scrittore-di-tesi attraversa un primo momento di euforia, poi uno di sconforto in cui gli pare di aver sbagliato tutto, fino a toccare un minimo (in cui, alcuni lo sapranno, la funzione avente come ascissa il tempo e come ordinata una misura del "grado di confusione o insoddisfazione" ha la sua derivata prima pari a zero, e la seconda positiva) dal quale risale velocemente fino alla conclusione del lavoro. Da qualche parte del libro ci sarà sicuramente stata qualche avvertenza del tipo "non scrivete dei periodi troppo lunghi" ma, come già detto, io ne ho letto solo un pezzo.
In ogni caso, quello che volevo dire è che l'altro giorno mi è parso di oltrepassare il periodo di minimo nella registrazione del nuovo CD. E infatti, stasera comincio a registrare la voce nelle nuove canzoni, a cominciare da "Shaker Village", che è il titolo provvisiorio di un pezzo che mi è venuto l'anno scorso in Kentucky (a proposito, appunto, dello "Shaker village", una di quelle comunità religiose americane che si vedono nei film). Che poi, siccome non riesco a scrivere di una cosa per più di qualche riga (tranne oggi, ovviamente), ne parlo solo la prima strofa, e poi divago non so nemmeno io dove. Va be'.

Adesso mi mangio un hamburger con patatine e poi vado giù. Ciao.